Mandiamo in onda una puntata del 03/10/2016 di Radio Onda d'urto. La puntata parla del primo sciopero nazionale incominciato il 9 settembre 2016 nelle prigioni di tutti gli Stati Uniti d'America con Azzurra Crispino, docente universitaria a Austin, Texas, e media co-chair dellโIWW โ IWOC, il Comitato che orgaizza i lavoratori-trici incarcerate-i nellโambito dello storico sindacato rivoluzionario IWW, Industrial Workers of the World.
Commentiamo insieme al dottor Vito Torire rapporto semestrale dell'ASL di Bologna riguardante le strutture detentive nel territorio di Bologna: Qual'รจ la situazione attuale nel carcere di Bologna? Quali sono attualmente le condizioni di salute dei detenuti? Un commento sulla recente iniziativa del ministro Alfano sul prelievo del DNA del detenuto.
Riprendiamo la questione migrazione con l'avvocato Rosa: Qual'รจ una buona pratica che un migrante potrebbe seguire per esser sicuro che al momento della richiesta del rinnovo del permesso di soggiorno per motivi lavorativi questo abbia tutte le carte in regola? E se il lavoratore scoprisse che il datore di lavoro non versa i contributi? Esistono sportelli che forniscono assistenza legale ai quali chiedere informazioni e che abbiano un ambiente migliore di quello della questura? Possiamo spiegare perchรฉ abbiamo definito la questura di Bologna come un luogo non disponibile o facile da affrontare per un migrante che debba svolgere pratiche per rinnovare il suo permesso di soggiorno?
Affrontiamo la questione burocratica della migrazione insieme all'avvocato Rosa oggi ospite in redazione: Cos'รจ un visto d'ingresso e che prospettive di vita permette ad un migrante? Quali sono e chi si puรฒ rivolgere una domanda di permesso di soggiorno? Cosa succede in caso di diniego? Nel caso di sospensione dell'ordine di allontanamento da parte del TAR quali sono le peculiaritร della questura di Bologna?
MODENA, Formigine: Il 12 dicembre viene organizzato un presidio antifascista di risposta a quello organizzato da FN davanti all'hotel dove 26 immigrati sono relegati dal piano di gestione stato/regione dei rifugiati. Il gruppo viene caricato dalla celere e 2 antifascist* vengono arrestati per 3 giorni e poi rilasciati con obbligo di dimora. Oggi 8 gennaio verrร svolto il processo per direttissima in solidarietร dalle 2.30 si svolgerร un presidio in solidarietร davanti al tribunale di Modena - PARMA: Rachid denuncia e registra i soprusi e le vessazioni che secondini e medici impartiscono a lui e ad altri detenuti. Ma questi a loro volta lo denunciano per diffamazione e la continua tensione viene spostato al carcere di Sollicciano a Firenze dove alcuni giorni fa a subito perรฒ un ennesimo pestaggio e nonostante i traumi non รจ stato medicato - ALBA ADRIATICA: Il 18 dicembre muore ucciso con un colpo d'arma da fuoco Akim Hadyj. Il colpo, ancora una volta, รจ partito dalla pistola di un carabiniere - BELGIO: Un uomo in prigione da 30 anni ha chiesto e ottenuto l'eutanasia, che in Belgio รจ legale dal 2002. Riceverร l'iniezione letale la prossima settimana. Aveva chiesto anni fa di essere trasferito una struttura attrezzata per trattamenti psichiatrici. Dopo l'accoglimento della sua domanda altri 15 detenuti hanno inoltrato la richiesta tutti hanno lo status di pazienti - RUGGI: E' stata archiviata nuovamente dopo appena un mese l'inchiesta per far luce sulla sua morte di Carmine Tedesco avvenuta il 14 novembre 2012 nell'ospedale salernitano dove venne lasciato senza la presenza di un medico che lo ha di fatto condannato - MINEO: Il 30 dicembre al CARA scoppia una rivolta dopo la mancata concessione di permessi di soggiorno per motivi umanitari. Per 3 dei rivoltosi รจ scattata la denuncia di devastazione e saccheggio, danneggiamento ed incendio, resistenza a pubblico ufficiale ed altri reati - VENEZIA: Vince la sua battaglia legale Doriano Vecchina. La cassazione infatti gli riconosce lo sconto di pena e il risarcimento emendato con lo svuota carceri visto che soggiornava in una cella di grandezza inferiore ai 3x3metri. A tale misura non va infatti calcolato lo spazio occupato dal mobilio - SIRIA: L'osservatorio internazionale per i diritti umani riferisce che centinaia di detenuti sono in sciopero della fame dal 27 dicembre nel carcere di Homs per denunciare la lunga detenzione con abusi e torture per lo piรน senza accuse nรฉ condanne formali. Riferiscono inoltre che dal 2011 sono almeno 200mila i detenuti passati per le carceri e che circa 12mila sarebbero i morti per tortura, mal nutrizione e pessime condizioni
LEGGE: Il 25 di novembre รจ entrata in vigore una legge europea che riduce la permanenza nei CIE da 18 mesi a 90 giorni, tempo che si riduce a 30 giorni se si รจ giร passato 90 giorni in carcere - GRECIA: Approvato l'emendamento che prevede l'utilizzo del braccialetto per i detenuti che possono usufruire del permesso di studio, Nikos Romanรฒs vedendo riconosciuto il suo diritto interrompe lo sciopero della fame e della sete - IRAN: Persone di nazionalitร curda vengono ripetutamente arrestate con la falsa accusa di possesso di stupefacenti. I detenuti protestano contro i maltrattamenti disumani all'interno delle carceri - ISRAELE: Registriamo che i diritti dei prigionieri politici Palestinesi continuano ad essere costantemente violati. Ad essi, infatti, vengono isolati, segregati e negato il permesso di vedere i propri famigliari, trasferimenti arbitrari. I detenuti perciรฒ hanno incominciato uno sciopero della fame - MODENA, Formigine: 2 manifestanti anarchici, durante un presidio di Forza Nuova, sono stati arrestati e dopo diverse ore sono stati sottoposti ad obblighi restrittivi
Analisi sul filone razzismo e fascismo cercando di distinguere le differenze con la democrazia prendendo come spunto anche la provocazione di Salvini al campo Sinti e i fatti di Tor Sapienza
GIUSTIZIA: La cassazione ribadisce a seguito del decreto 92 del 26 giugno 2014 che non puรฒ essere applicata o mantenuta la misura della custodia cautelare in carcere se la pena da infliggere รจ inferiore ai 3 anni - O.P.G: sembra che allo scadere del 31 marzo 2015 nessuna regione sarร pronta a chiudere gli ospedali psichiatrici giudiziari. Si prevedono proroghe ma spunta nella discussione l'idea della riconversione. Il governo dice che provvederร , come per il decreto precedente, ad emanare delle norme atte a disincentivare il ricorso all'internamento, rendere piรน celeri le procedure amministrative negli enti locali e che si cercherร di lavorare per contrastare il pregiudizio nei confronti degli internati ma non ancora non si sono visti progetti - MORTI DI STATO: La settimana scorsa tutt'Italia s'รจ indignata per il caso Cucchi, ci preme perรฒ ricordare a costoro che questo caso รจ la norma e che sono tanti i casi simili che attendono giustizia: Giuseppe Uva, il cui processo appena incominciato rischia la prescrizione, Marcello Lonzi, Mauro Fedele, Manuel Eliantonio, Gianluca Frani un paraplegico che dagli atti si sarebbe impiccato e Francesco Mastrogiovanni sottoposto a TSO e ucciso sul letto di contenzione - BOLOGNA: sconto di pena di 81 giorni con liberazione anticipata per un detenuto per le condizioni disumane e degradanti del contesto in cui si era trovato a vivere la detenzione - ARGENTINA, Cruz De Leche: Dal 21 ottobre 45 prigionieri della sezione 1 hanno incominciato uno sciopero della fame per denunciare le inumane condizioni di sopravvivenza su cui la direzione del carcere non ha intenzione di intervenire, in particolare le istanze maggiormente sostenute sono l'avvicinamento ai propri luoghi di origine, le associazioni dei parenti dei detenuti denunciano anche l'oltraggio sistematico da parte delle guardie che costringono al divieto arbitrario di far entrare gli alimenti portati al detenuto e il denudamento integrale con ispezione oculare degli orifizi. Infine le modalitร di sanzione a cui vengono sottoposti i prigionieri che consistono nel essere legati alla sedia o al letto 23 ore al giorno.
E' venuta alla luce l'operazione di spionaggio denominata protocollo Farfalla condotta dal SISDE e dal DAP che mirava a tenere sotto controllo detenuti e avvocati penalisti che denunciavano pubblicamente le condizioni di detenzione - Lo stato si assolve, Stefano Cucchi non รจ stato ucciso dalle botte della polizia - MODENA,Sant'anna: Tubercolosi tra i detenuti, ma i media recepiscono solo le proteste per dei topi morti nelle stanze dei secondini. La garante dei detenuti Desi Bruno ha raccolto numerosi proteste tra le quali la prolungata vacanza del magistrato di sorveglianza che mancando impedisce i percorsi trattamentali esterni. Scattano proteste dentro al carcere supportate da un presidio di solidali fuori - FRANCIA,Testet: Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2014 nei pressi del cantiere della diga di Sivens, Rรฉmi Fraisse, studente 21enne di Tolosa, รจ stato ucciso durante gli scontri con la polizia pare da una granata stordente lanciata ad altezza uomo - MESSICO: Dopo 1 anno di carcere torna finalmente in libertร Mario Gonzales Garcia
Recensione del libro "Lettere dalla Locride" di Ilario Amendolia, edito da Sensibili alle Foglie. La mafia รจ lo stato. La frase non รจ vuota, ma esprime un concetto che l'autore descrive raccontando gli eventi di alcuni paesini calabresi.
BOLOGNA, Dozza: Secondo l'ultimo rapporto della garante dei diritti dei detenuti Desi Bruno, sarebbero detenute 650 persone a fronte dei 450 posti, sarebbe in vigore il regime "celle aperte" con il quale dovrebbero poter stare fuori dalle celle dal mattino fino alle ore 16, si lamenta carenza del lavoro poichรฉ i detenuti lavorano solo qualche mese all'anno a rotazione. La garante perรฒ non ha visitato tutte le sezioni e dovrebbe tornare per completare la visita. Scarsitร del vitto, alti prezzi del sopravvitto, umiditร e infiltrazioni nelle celle e che molti ricorsi per le condizioni inumani e degradanti presentati sono stati respinti dal magistrato di sorveglianza perchรฉ ritenuti generici, non fatti bene. - Via Mattei: Ora non รจ piรน un CIE ma un HUB, un centro di smistamento dove gli immigrati a decine vengono identificati, alloggiati per un tempo variabile nelle vecchie stanze con qualche grata in meno. L'identificazione viene fatta dopo ogni arrivo, prima di un ricovero. La caccia all'immigrato รจ tutt'altro che chiusa, in Europa viene infatti lanciata una campagna chiamata Mos Maiorum con la quale vengono appoggiate retate in tutte le nazioni - TERNI: Un insegnante di scuola รจ stato sospeso dai primi di Settembre per non aver interrotto la lezione per permettere i controlli di polizia a seguito di cani antidroga per altro senza mandato del magistrato -GIUSTIZIA: In pochissimi sono riusciti ad ottenere i fantomatici 8 euro di risarcimento per ogni giorno vissuto in condizioni disumane e degradanti, la maggior parte sono stati respinti per questione di forma ed errori di compilazione dell'istanza, altri invece sono stati respinti dai magistrati a causa di una interpretazione personale di una norma tutt'altro che chiara, dalla impossibilitร dei detenuti a reperire le informazioni dai penitenziari attraverso i quali sono passati e dal costo degli avvocati. L'Italia resta comunque sotto osservazione della corte europea dei diritti dell'uomo fino a giugno 2015, ma intanto con una legge truffaldina รจ riuscita a stralciare 4000 ricorsi - Proliferano le commissioni per avviare una riforma del carcere e della polizia penitenziaria. Nasce voluta da Renzi, un gruppo di super esperti, tra i quali il PM antimafia Gratteri, che stanno studiando una serie di modifiche come la scomparsa del DAP, all'introduzione della riformatio in peius in appello, fino all'abrogazione del rito abbreviato. Riforme discutibili essenzialmente per una netta menomazione del diritto di difesa. - La cassazione dichiara che una condanna anche se passata in giudicato, per delle norme dichiarate successivamente incostituzionali, deve essere ricalcolata. Viene finalmente demolito il tabรน della pena definitiva e ne potranno cosรฌ giovare in automatico, ad esempio, i detenuti imprigionati per la Fini-Giovanardi per cui il PM dovrร riaprire il caso. Ci aspettiamo perรฒ commenti sul carico di lavoro, che giร a Bologna ritarda gli sconti di pena per procedere con delle questioni ritenute piรน urgenti - BOLOGNA: Arrivano le motivazioni della sentenza assolutoria per tutti gli accusati nel processo Fuoriluogo per cui nel 2011 uno spazio di documentazione รจ stato chiuso e 6 persone vennero dapprima rinchiuse in carcere e poi ristrette ai domiciliari per 6 mesi. Una sentenza che รจ un vero e proprio schiaffo alla DIGOS e a tutti gli altri persecutori, tra i quali si annovera anche la stampa, del Fuoriluogo si legge infatti che la PM Morena Plazi sarebbe caduta in un errore di prospettiva tra i fatti contestati e la gravitร delle accuse sostenute. Assoluzione dunque perchรฉ il fatto non sussiste, ma per quello che รจ stato tolto, non basta un "Si c'eravamo sbagliati" - Sabato 18 Ottobre era presenti a Bologna il governatore di Banca Italia Ignazio Visco, per una lettura in un aula universitaria, e in piazza S.Domenico i fascisti di Forza Nuova con l'annunciata partecipazione di Roberto Fiore. Circa 500 partecipanti hanno sfilato in protesta per la presenza di entrambe queste persone e nel corso di alcune scaramucce con i poliziotti schierati a protezione, un compagno รจ stato arrestato, portato alla Dozza e processato per direttissima lunedรฌ dove la giudice l'ha condannato ad 8 mesi di domiciliari con permesso lavorativo.
GIUSTIZIA: Doppia condanna europea, una per il pestaggio di Dimitri Alberti subito dopo il suo arresto, e l'altra per una trentina di detenuti che furano pestati al carcere di S.Sebastian di Sassari come ritorsione ad una protesta. - LAVORO: L'Europa ritiene che il lavoro all'interno dei penitenziari sia sottopagato e in netto contrasto con la giurisprudenza europea che vincola il pagamento a quello del contratto nazionale del lavoro, si prospetta una nuova sanzione a risarcire circa 25000 detenuti considerati quindi ai lavori forzati - BOLOGNA: Il 17 giugno 2 compagni e una compagna vengono arrestati e rinchiusi per 3 giorni alla Dozza dopo che hanno cercato di evitare lo sgombero della propria casa. Durante la loro prigionia ci sono stati diversi momenti di solidarietร . In seguito agli arresti รจ stato lanciato un corteo il 3 luglio prima del quale si รจ assistito a perquisizioni a tappeto delle abitazioni dei compagni anarchici in cittร . Nonostante il tentativo di isolamento mediatico e fisico mediante lo schieramento di innumerevoli cordoni di polizia, il corteo รจ stato fatto ugualmente e ha incrociato numerosi cittadini
Parliamo di CIE, i lager della democrazia. Chi lavora al suo interno, per quali motivi vengono aperti, perchรฉ molti sono stati chiusi e come stanno cambiando. Prospettive di lotta
Intervista alla associazione progrรจ: Come nasce, quando e cosa vi ha spinto a parlare di questi temi? Quali sono stati i riscontri dei dibattiti e degli interventi che avete fatto per il progetto "fine pena mai"? C'รจ stato qualcosa che vi ha colpito particolarmente trattando questo tema? Avete in cantiere qualche altra iniziativa? Quali sono i vostri canali di comunicazione?
I ยซragazzi di don Giussaniยป nellโarco di 30 anni hanno conquistato uno spazio di potere sotto traccia, sempre a cavallo fra economia e politica. Il Veneto di ยซmamma Dcยป si sta convertendo alla Lega, ma resta connesso indissolubilmente al potente apparato di una Chiesa nella Chiesa. Comunione e liberazione non รจ piรน il ยซgruppo di amiciยป fedelissimi del fondatore. Si รจ trasformata nella holding della Compagnia delle Opere, che ha aggredito โ nel nome della sussidiarietร โ ogni angolo del patrimonio pubblico: grandi appalti, sanitร , scuola e universitร , formazione, logistica. Da Padova si arriva fino in Lussemburgo, alla ยซcassaforteยป della galassia di imprese e consorzi. A Verona, si intuisce la trama che sconfina nella Lombardia di Formigoni e nel Trentino di Dellai. Una documentata ricostruzione della ยซlobby di dioยป a Nord Est. Lโuniverso ciellino scandagliato, per la prima volta, a tutto campo. Con i sindaci โamiciโ, gli imprenditori di riferimento, i Vip in pellegrinaggio in terra santa e la rete di professionisti del business. Ma anche i clamorosi rinvii a giudizio che permettono di verificare in tribunale la gestione dei finanziamenti europei.
http://www.manifestolibri.it/novita.php
http://cosaloro.blogspot.com
I ยซragazzi di don Giussaniยป nellโarco di 30 anni hanno conquistato uno spazio di potere sotto traccia, sempre a cavallo fra economia e politica. Il Veneto di ยซmamma Dcยป si sta convertendo alla Lega, ma resta connesso indissolubilmente al potente apparato di una Chiesa nella Chiesa. Comunione e liberazione non รจ piรน il ยซgruppo di amiciยป fedelissimi del fondatore. Si รจ trasformata nella holding della Compagnia delle Opere, che ha aggredito โ nel nome della sussidiarietร โ ogni angolo del patrimonio pubblico: grandi appalti, sanitร , scuola e universitร , formazione, logistica. Da Padova si arriva fino in Lussemburgo, alla ยซcassaforteยป della galassia di imprese e consorzi. A Verona, si intuisce la trama che sconfina nella Lombardia di Formigoni e nel Trentino di Dellai. Una documentata ricostruzione della ยซlobby di dioยป a Nord Est. Lโuniverso ciellino scandagliato, per la prima volta, a tutto campo. Con i sindaci โamiciโ, gli imprenditori di riferimento, i Vip in pellegrinaggio in terra santa e la rete di professionisti del business. Ma anche i clamorosi rinvii a giudizio che permettono di verificare in tribunale la gestione dei finanziamenti europei.
http://www.manifestolibri.it/novita.php
http://cosaloro.blogspot.com Concerto ZPLEEN
Un turbine di riflessioni a tutto campo sull'odierna routine e sul modo di evadere la monotona realtร delle cose, come vecchie locomotive arrugginite, vetri sporchi sul grigio di Bologna e momenti di allegria fugace e frivola. Lo spleen di Baudelaire che esprime il disagio dell'artista e l'incongruenza con i valori pregnanti della societร prende corpo con parole talvolta languide, accordi rabbiosi, distorsioni acide e sonoritร che variano dal post rock, al grunge e al noise. Il quartetto รจ composto da: Stefano Politaki, chitarra/voce (ex Bloody Blue Body); Franky Maze, chitarra (compositore di colonne sonore di vari corti e documentari indipendenti e attivo nel progetto electro-pop Hotel Chevalier); Pietro Tavernise, basso (ex Sins of Liberty e Amnรจsia Project); Emanuele "Lele" Procopio, batteria (ex Progama).
www.myspace.com/in.spleen
Mercoledรฌ 26 ottobre
Ore 20.30
Proiezione del documentario
Un pagamu โ La tassa sulla paura
(HD+HDV, Italia, 2011)
Montaggio: Claudio Metallo, Miko Meloni
Fotografia: Claudio Metallo, Nicola Grignani, Miko Meloni
Regia: Claudio Metallo, Nicola Grignani, Miko Meloni
Un pagamu-la tassa sulla paura racconta varie storie di persone che hanno deciso di ribellarsi al pizzo, al racket e di una cittร intera, Lamezia Terme, che cerca un riscatto dopo due scioglimenti del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, in circa dieci anni.
Nel documentario si alternano le testimonianze dirette di Rocco Mangiardi, primo commerciante lametino ad indicare in aula i suoi estorsori, di Armando Caputo, presidente dellโassociazione antiracket locale. Inoltre, il documentario, si avvale della narrazione della vicenda della famiglia Godino, che ha perso a causa di un atto intimidatorio la propria attivitร e la propria casa, ma che รจ riuscita a ricostruirsi una vita senza dover fuggire da Lamezia. In questo lavoro cโรจ anche la voce del sindaco della cittร lametina, Gianni Speranza e dellโassessore alla cultura Tano Grasso, ma anche dei ragazzi dello Spazio Aperto Giovani che hanno animato un bene confiscato con attivitร culturali, mostre e concerti.
Per info: www.cinemaitaliano.info/unpagamu
Ore 22.30
Concerto LUIGI RINALDI JAZZ QUARTET
Il gruppo nasce nel 2010 dallโunione di quattro jazzisti molto attivi nella scena artistica bolognese.
Il repertorio, accuratamente scelto ed arrangiato, alterna brani originali composti dal leader a standard jazz di Shorter, Henderson, Petrucciani, Coltrane. Musica allo stato puro, espressione personale consapevole. Il sound, a tratti cameristico, evidenzia un alto grado di emotivitร supportata da pregevoli doti tecniche. Il risultato finale produce giochi di colori e fraseggi interessanti.
Proiezione del documentario
Un pagamu โ La tassa sulla paura
(HD+HDV, Italia, 2011)
Montaggio: Claudio Metallo, Miko Meloni
Fotografia: Claudio Metallo, Nicola Grignani, Miko Meloni
Regia: Claudio Metallo, Nicola Grignani, Miko Meloni
Un pagamu-la tassa sulla paura racconta varie storie di persone che hanno deciso di ribellarsi al pizzo, al racket e di una cittร intera, Lamezia Terme, che cerca un riscatto dopo due scioglimenti del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, in circa dieci anni.
Nel documentario si alternano le testimonianze dirette di Rocco Mangiardi, primo commerciante lametino ad indicare in aula i suoi estorsori, di Armando Caputo, presidente dellโassociazione antiracket locale. Inoltre, il documentario, si avvale della narrazione della vicenda della famiglia Godino, che ha perso a causa di un atto intimidatorio la propria attivitร e la propria casa, ma che รจ riuscita a ricostruirsi una vita senza dover fuggire da Lamezia. In questo lavoro cโรจ anche la voce del sindaco della cittร lametina, Gianni Speranza e dellโassessore alla cultura Tano Grasso, ma anche dei ragazzi dello Spazio Aperto Giovani che hanno animato un bene confiscato con attivitร culturali, mostre e concerti.
Per info: www.cinemaitaliano.info/unpagamu
Nellโambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre โ 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardรฒ. Crisi e lotte nellโagricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia lโagricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed รจ strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione รจ da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze piรน interessanti che si occupano di questi temi: lโassociazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtร che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardรฒ (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardรฒ)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org
Nellโambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre โ 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardรฒ. Crisi e lotte nellโagricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia lโagricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed รจ strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione รจ da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze piรน interessanti che si occupano di questi temi: lโassociazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtร che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardรฒ (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardรฒ)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org
Nellโambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre โ 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardรฒ. Crisi e lotte nellโagricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia lโagricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed รจ strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione รจ da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze piรน interessanti che si occupano di questi temi: lโassociazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtร che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardรฒ (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardรฒ)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
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Nellโambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre โ 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardรฒ. Crisi e lotte nellโagricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia lโagricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed รจ strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione รจ da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze piรน interessanti che si occupano di questi temi: lโassociazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtร che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardรฒ (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardรฒ)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org
Nellโambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre โ 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardรฒ. Crisi e lotte nellโagricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia lโagricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed รจ strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione รจ da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze piรน interessanti che si occupano di questi temi: lโassociazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtร che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardรฒ (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardรฒ)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org
Video che racconta la presentazione del volume DENTRO LE GANG. Giovani, migranti e nuovi spazi pubblici (Ombre Corte, Verona, 2009) di L. Queirolo Palmas all interno della rassegna MERYXM all XM24 di Bologna il 19 maggio 2010. Le immagini di copertura sono tratte dal film LA VIDA LOCA di Christian Poveda. I saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire รขbandeรข: unรขetichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilitร e socialitร di strada dei giovani immigrati. Il filo rosso dellรขinterpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilitร , quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
IL NUOVO DOCU-FILM DI INSUTV SUI MOVIMENTI DI RESISTENZE CONTADINE IN
ITALIA!
Dopo โUna montagna di balleโ Nicola Angrisano torna sul tema della
difesa della salute e dellโambiente contro la speculazione e il potere
della grande distribuzione e delle multinazionali.
- Interverrano gli autori e alcuni dei protagonisti
- LA RAGNATELA offrirร degustazione dei cibi genuini e clandestini
Al termine della proiezione verranno distribuite le copie del film ai
coproduttori
_SINOSSI:_
Decine di coltivatori, allevatori, pastori e artigiani si uniscono
nellโattacco alle logiche economiche e alle regole di mercato cucite
sullโagroindustria, per difendere la libera lavorazione dei prodotti,
lโagricoltura contadina, lโimmenso patrimonio di saperi e sapori della
terra.
Da questa rete nasce la campagna โGenuino Clandestinoโ, con donne e
uomini da ogni parte dโItalia che si autorgnizzano in nuove forme di
resistenza contadina.
Mentre la burocrazia bandisce dal mercato migliaia di piccoli
produttori, il consumatore continua a subire, spesso inconsapevolmente,
modelli di produzione del tutto inadeguati a garantire genuinitร ed
affidabilitร dei cibi.
Attraverso il lavoro, le situazioni e le voci dei contadini
โclandestiniโ, InsuTv racconta questa campagna, semplice nel suo
messaggio, ma determinata nelle sue forme, insieme alle implicazioni in
materia di democrazia del cibo, sviluppo economico, salvaguardia
dellโambiente e accesso alla terra.
Nella crisi economica che nel 2001 ha investito lโArgentina nascono centinaia di imprese recuperate e gestite dagli stessi lavoratori e lavoratrici. ร una risposta spontanea alla disoccupazione e alla precarietร del lavoro e della vita messa in campo da uomini e donne che decidono di unirsi ed organizzarsi.
A distanza di dieci anni Zanon, ora Fabrica Sin Patrones,continua ad esistere e a rappresentare una proposta viva, possibile e reale di organizzazione del lavoro, divenuto finalmente bene comune e della societร in generale.
Soggetto ed interviste: Marco Semenzin, Silvia Torneri
Riprese e montaggio: Andrea Paco Mariani
Post-produzione audio: Vasco Fondra
Footage dโArchivio: Gruppo Alavio
Smk Videofactory โ 2011
A Bologna, in una saletta del centro sociale XM 24, esiste la Scuola di Italiano CON Migranti (S.I.M.). Un luogo dove imparare la lingua italiana ma anche molto di piรน. La scuola รจ anche un luogo dove aprirsi, confrontarsi, conoscersi, socializzare e costruire un processo di crescita insieme; รจ un luogo dove organizzare attivitร e parlare dei propri diritti, del proprio status politico-sociale e dove creare interazione tra realtร diverse, per provenienza, lingua, cultura. Insegnanti e studenti ci raccontano la propria esperienza all'interno della scuola ed il percorso che hanno svolto durante l'anno 2009/2010.
Presentazione del libro
โIL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimentiโ
(Infinito Edizioni, 2010)
con lโautore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Universitร di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
SantโAgostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsioneโฆ
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualitร che vi farร trattenere il fiato dalla prima allโultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre piรน blindato dalla paura dellโaltro.
โA noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtร . Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come lโEritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che lโItalia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Fasoโ.
http://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.html
Presentazione del libro
โIL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimentiโ
(Infinito Edizioni, 2010)
con lโautore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Universitร di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
SantโAgostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsioneโฆ
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualitร che vi farร trattenere il fiato dalla prima allโultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre piรน blindato dalla paura dellโaltro.
โA noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtร . Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come lโEritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che lโItalia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Fasoโ.
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โIL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimentiโ
(Infinito Edizioni, 2010)
con lโautore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Universitร di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
SantโAgostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsioneโฆ
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualitร che vi farร trattenere il fiato dalla prima allโultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre piรน blindato dalla paura dellโaltro.
โA noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtร . Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come lโEritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che lโItalia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Fasoโ.
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โIL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimentiโ
(Infinito Edizioni, 2010)
con lโautore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Universitร di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
SantโAgostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsioneโฆ
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualitร che vi farร trattenere il fiato dalla prima allโultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre piรน blindato dalla paura dellโaltro.
โA noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtร . Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come lโEritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che lโItalia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Fasoโ.
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Presentazione del libro
โIL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimentiโ
(Infinito Edizioni, 2010)
con lโautore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Universitร di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
SantโAgostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsioneโฆ
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualitร che vi farร trattenere il fiato dalla prima allโultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre piรน blindato dalla paura dellโaltro.
โA noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtร . Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come lโEritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che lโItalia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Fasoโ.
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Introduce Maurizio Ricciardi (Universitร di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
SantโAgostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsioneโฆ
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualitร che vi farร trattenere il fiato dalla prima allโultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre piรน blindato dalla paura dellโaltro.
โA noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtร . Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come lโEritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che lโItalia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Fasoโ.
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Introduce Maurizio Ricciardi (Universitร di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
SantโAgostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsioneโฆ
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualitร che vi farร trattenere il fiato dalla prima allโultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre piรน blindato dalla paura dellโaltro.
โA noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtร . Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come lโEritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che lโItalia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Fasoโ.
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โLa lunga stagione delle stragiโ
da Portella della Ginestra alle stragi di mafia a Roma, Firenze e Milano
a cura di Mario Abbiezzi (CIPES โ Centro di Iniziativa Politica e Sociale),
in occasione della ricorrenza della strage di Milano in piazza Fontana (12 dicembre 1969).
La mostra, dedicata a Carlo Giuliani, racconta in circa 120 immagini tutte le stragi accadute in Italia: Portella della Ginestra, Reggio Emilia e Genova (1960), la morte a Milano di Ardizzone, proseguendo con piazza Fontana, le bombe sui treni, piazza della Loggia e Bologna stazione; infine le stragi della mafia (Roma, Firenze, Milano).
Presentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dallโUnione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre cittร , tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina.
Presentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dallโUnione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre cittร , tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina.
Presentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dallโUnione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre cittร , tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina.
Presentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dallโUnione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre cittร , tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina.
Presentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dallโUnione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre cittร , tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina.
Presentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dallโUnione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre cittร , tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina.
Presentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dallโUnione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre cittร , tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina.
Presentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dallโUnione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre cittร , tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina.
Presentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dallโUnione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre cittร , tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina.
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โIL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimentiโ
(Infinito Edizioni, 2010)
con lโautore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Universitร di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
SantโAgostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsioneโฆ
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualitร che vi farร trattenere il fiato dalla prima allโultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre piรน blindato dalla paura dellโaltro.
โA noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtร . Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come lโEritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che lโItalia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Fasoโ.
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Unโoccasione per raccontare come cambia la cucina con i nuovi cittadini da tutto il mondo. E per ricordare che le novitร sono una risorsa e non un problemaโฆ
Ci sono poche cose che definiscono un popolo piรน della sua cucina: il cibo non รจ solo sapore ma anche appartenenza, legame profondo con la propria comunitร . Chi si trasferisce in un altro paese รจ obbligato a cambiare abito e lingua, ma cerca sempre di conservare qualcosa della cucina originaria.
In Italia, nazione che affida molta della propria identitร alla tradizione culinaria, lโimmigrazione รจ un fenomeno relativamente recente e le abitudini a tavola delle nuove popolazioni vengono spesso tenute ai margini. Tuttavia, fermo restando il predominio di pizza e spaghetti, ci sono persone curiose che, nel silenzio delle loro cucine, stanno cominciando a mischiare i sapori e a ibridare le tradizioni, cioรจ a creare nuovi piatti.
A volte aggiungono o sostituiscono ingredienti alle ricette del loro paese di origine, a volte modificano piatti italiani secondo i propri gusti oppure creano accostamenti inconsueti tra pietanze diverse. Sono ricette scorrette che non si trovano sui libri di cucina, nรฉ su quelli italiani nรฉ su quelli etnici: hanno sapori imprevisti, ingredienti nuovi, gusti che contaminano felicemente la presunta correttezza della ricetta originale.
Questo libro pubblica ricette ma non รจ un ricettario. Di solito un libro di cucina stabilisce quali sono le regole davanti ai fornelli. Qui invece ogni piatto รจ un atto di invenzione individuale, un sorprendente incontro di tradizioni e sapori raccontato in prima persona da quanti si sono divertiti, piรน per gusto che per necessitร , a sperimentare nuove pietanze.
Unโoccasione per raccontare come cambia la cucina con i nuovi cittadini da tutto il mondo. E per ricordare che le novitร sono una risorsa e non un problemaโฆ
Ci sono poche cose che definiscono un popolo piรน della sua cucina: il cibo non รจ solo sapore ma anche appartenenza, legame profondo con la propria comunitร . Chi si trasferisce in un altro paese รจ obbligato a cambiare abito e lingua, ma cerca sempre di conservare qualcosa della cucina originaria.
In Italia, nazione che affida molta della propria identitร alla tradizione culinaria, lโimmigrazione รจ un fenomeno relativamente recente e le abitudini a tavola delle nuove popolazioni vengono spesso tenute ai margini. Tuttavia, fermo restando il predominio di pizza e spaghetti, ci sono persone curiose che, nel silenzio delle loro cucine, stanno cominciando a mischiare i sapori e a ibridare le tradizioni, cioรจ a creare nuovi piatti.
A volte aggiungono o sostituiscono ingredienti alle ricette del loro paese di origine, a volte modificano piatti italiani secondo i propri gusti oppure creano accostamenti inconsueti tra pietanze diverse. Sono ricette scorrette che non si trovano sui libri di cucina, nรฉ su quelli italiani nรฉ su quelli etnici: hanno sapori imprevisti, ingredienti nuovi, gusti che contaminano felicemente la presunta correttezza della ricetta originale.
Questo libro pubblica ricette ma non รจ un ricettario. Di solito un libro di cucina stabilisce quali sono le regole davanti ai fornelli. Qui invece ogni piatto รจ un atto di invenzione individuale, un sorprendente incontro di tradizioni e sapori raccontato in prima persona da quanti si sono divertiti, piรน per gusto che per necessitร , a sperimentare nuove pietanze.
Unโoccasione per raccontare come cambia la cucina con i nuovi cittadini da tutto il mondo. E per ricordare che le novitร sono una risorsa e non un problemaโฆ
Ci sono poche cose che definiscono un popolo piรน della sua cucina: il cibo non รจ solo sapore ma anche appartenenza, legame profondo con la propria comunitร . Chi si trasferisce in un altro paese รจ obbligato a cambiare abito e lingua, ma cerca sempre di conservare qualcosa della cucina originaria.
In Italia, nazione che affida molta della propria identitร alla tradizione culinaria, lโimmigrazione รจ un fenomeno relativamente recente e le abitudini a tavola delle nuove popolazioni vengono spesso tenute ai margini. Tuttavia, fermo restando il predominio di pizza e spaghetti, ci sono persone curiose che, nel silenzio delle loro cucine, stanno cominciando a mischiare i sapori e a ibridare le tradizioni, cioรจ a creare nuovi piatti.
A volte aggiungono o sostituiscono ingredienti alle ricette del loro paese di origine, a volte modificano piatti italiani secondo i propri gusti oppure creano accostamenti inconsueti tra pietanze diverse. Sono ricette scorrette che non si trovano sui libri di cucina, nรฉ su quelli italiani nรฉ su quelli etnici: hanno sapori imprevisti, ingredienti nuovi, gusti che contaminano felicemente la presunta correttezza della ricetta originale.
Questo libro pubblica ricette ma non รจ un ricettario. Di solito un libro di cucina stabilisce quali sono le regole davanti ai fornelli. Qui invece ogni piatto รจ un atto di invenzione individuale, un sorprendente incontro di tradizioni e sapori raccontato in prima persona da quanti si sono divertiti, piรน per gusto che per necessitร , a sperimentare nuove pietanze.
Unโoccasione per raccontare come cambia la cucina con i nuovi cittadini da tutto il mondo. E per ricordare che le novitร sono una risorsa e non un problemaโฆ
Ci sono poche cose che definiscono un popolo piรน della sua cucina: il cibo non รจ solo sapore ma anche appartenenza, legame profondo con la propria comunitร . Chi si trasferisce in un altro paese รจ obbligato a cambiare abito e lingua, ma cerca sempre di conservare qualcosa della cucina originaria.
In Italia, nazione che affida molta della propria identitร alla tradizione culinaria, lโimmigrazione รจ un fenomeno relativamente recente e le abitudini a tavola delle nuove popolazioni vengono spesso tenute ai margini. Tuttavia, fermo restando il predominio di pizza e spaghetti, ci sono persone curiose che, nel silenzio delle loro cucine, stanno cominciando a mischiare i sapori e a ibridare le tradizioni, cioรจ a creare nuovi piatti.
A volte aggiungono o sostituiscono ingredienti alle ricette del loro paese di origine, a volte modificano piatti italiani secondo i propri gusti oppure creano accostamenti inconsueti tra pietanze diverse. Sono ricette scorrette che non si trovano sui libri di cucina, nรฉ su quelli italiani nรฉ su quelli etnici: hanno sapori imprevisti, ingredienti nuovi, gusti che contaminano felicemente la presunta correttezza della ricetta originale.
Questo libro pubblica ricette ma non รจ un ricettario. Di solito un libro di cucina stabilisce quali sono le regole davanti ai fornelli. Qui invece ogni piatto รจ un atto di invenzione individuale, un sorprendente incontro di tradizioni e sapori raccontato in prima persona da quanti si sono divertiti, piรน per gusto che per necessitร , a sperimentare nuove pietanze.
Tutti son in pausa estiva, chi a Finale di Pollina, chi in giro.. La Kiki solo in studio, si lamenta e se la canta e balla da sola. Si parla, dello sgombero in via Legnano del 21 luglio, del report sull'ultima riunione di abitare nella crisi , del prossimo anti mtv day e varie ed eventuali.
Lavoro migrante e razzismo nel segno dello stato
Partecipano:
Alfonso de Vito (Rete antirazzista campana),
Antonello Mangano (curatore di Gli africani salveranno l'Italia),
Giuseppe Pugliese (Osservatorio migranti di Rosarno),
Baziir Sene (Coordinamento Migranti Bologna).
Lavoro migrante e razzismo nel segno dello stato
Partecipano:
Alfonso de Vito (Rete antirazzista campana),
Antonello Mangano (curatore di Gli africani salveranno l'Italia),
Giuseppe Pugliese (Osservatorio migranti di Rosarno),
Baziir Sene (Coordinamento Migranti Bologna).
Lavoro migrante e razzismo nel segno dello stato
Partecipano:
Alfonso de Vito (Rete antirazzista campana),
Antonello Mangano (curatore di Gli africani salveranno l'Italia),
Giuseppe Pugliese (Osservatorio migranti di Rosarno),
Baziir Sene (Coordinamento Migranti Bologna).
Lavoro migrante e razzismo nel segno dello stato
Partecipano:
Alfonso de Vito (Rete antirazzista campana),
Antonello Mangano (curatore di Gli africani salveranno l'Italia),
Giuseppe Pugliese (Osservatorio migranti di Rosarno),
Baziir Sene (Coordinamento Migranti Bologna).
Le connessioni tra precarietร e sicurezza: il lavoratore su breve termine rischia spesso di piรน e al contrario non โvale la penaโ investire sulla sua tutela. Il caso del porto di Ravenna.
Ballata per una morte bianca, scritto e interpretato da Stefano Seproni (collaborazione alla regia di Claudio Beghelli), con Ljuba De Angelis, Eros Lancianese e Filippo Brandimarte; luci e fotografie di Luca Mennon. Lo spettacolo prende le mosse da un fatto di cronaca: un operaio perde la vita sul posto di lavoro. Questo doloroso episodio, uno dei molti che si verificano quotidianamente in Italia (nel nostro Paese, ogni anno, si contano piรน di mille incidenti mortali sul lavoro), diventa il tema centrale di un โmonologo a piรน vociโ dal quale emerge il drammatico ritratto di uomini che lavoravano per vivere e che, a causa del lavoro, hanno sacrificato la vita. Lo spettacolo ha giร fatto piรน di 40 date in tutta Italia.
La sicurezza per le categorie di lavoratori tradizionalmente non considerate a rischio, come gli ambienti scolastici e le residenze protette o i ruoli da operatori sociali. Lโestensione del concetto di sicurezza alla salute sul lungo periodo e a forme di malattie professionali non riconosciute, quali il burn out per gli educatori.
Il testo unico 2008: novitร e punti critici, modifiche apportate dal decreto 106 (quasi tutte vittorie della parte padronale). Conoscenze delle regole che possono diventare armi di difesa ( o di attacco) per i lavoratori, aspetti tecnici legati alla sicurezza che possono migliorare la situazione. Esistenza o non esistenza della figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale e sua potenziale importanza.
Le analisi sulle tossico dipendenze dei lavoratori come espressione di puro proibizionismo senza reali obiettivi di maggior sicurezza.
La sicurezza per le categorie di lavoratori tradizionalmente non considerate a rischio, come gli ambienti scolastici e le residenze protette o i ruoli da operatori sociali. Lโestensione del concetto di sicurezza alla salute sul lungo periodo e a forme di malattie professionali non riconosciute, quali il burn out per gli educatori.
Il testo unico 2008: novitร e punti critici, modifiche apportate dal decreto 106 (quasi tutte vittorie della parte padronale). Conoscenze delle regole che possono diventare armi di difesa ( o di attacco) per i lavoratori, aspetti tecnici legati alla sicurezza che possono migliorare la situazione. Esistenza o non esistenza della figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale e sua potenziale importanza.
Le analisi sulle tossico dipendenze dei lavoratori come espressione di puro proibizionismo senza reali obiettivi di maggior sicurezza.
I saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dellโimmigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire โbandeโ: unโetichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilitร e socialitร di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dellโinterpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilitร , quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)